La lunga campagna elettorale è giunta al termine. La Campania si appresta a rinnovare il Consiglio Regionale e a scegliere il Presidente della Giunta per il prossimo quinquennio. Un appuntamento cruciale per la regione più popolosa del Mezzogiorno, che arriva in un momento di forti dibattiti su sanità, infrastrutture e autonomia differenziata.
Domani scatta il silenzio elettorale
La campagna elettorale si è chiusa ufficialmente alla mezzanotte di ieri, venerdì 21 novembre 2025. Da oggi, sabato 22 novembre, vige il cosiddetto “silenzio elettorale”.
In questa fase sono vietati comizi, riunioni di propaganda in luoghi pubblici, affissioni di nuovi manifesti e qualsiasi forma di pubblicità elettorale sui mezzi di comunicazione. L’obiettivo è permettere agli elettori di riflettere sulle proposte in campo senza ulteriori sollecitazioni esterne nelle 24 ore che precedono l’apertura delle urne.
Quando si vota
Le urne saranno aperte in due giornate per favorire la massima partecipazione:
- Domenica 23 novembre 2025: dalle ore 7:00 alle ore 23:00.
- Lunedì 24 novembre 2025: dalle ore 7:00 alle ore 15:00.
Lo spoglio delle schede inizierà subito dopo la chiusura dei seggi il lunedì pomeriggio. Per votare è necessario presentarsi al proprio seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale.
Chi sono i candidati e lo scenario politico
La competizione di quest’anno vede contrapposti i principali poli della politica nazionale, declinati sul territorio campano. La sfida per Palazzo Santa Lucia si gioca principalmente tra le coalizioni di centrodestra, guidata da Edmondo Cirielli e centrosinistra che ha candidato Roberto Fico, con il Movimento 5 Stelle che gioca un ruolo chiave negli equilibri delle alleanze o come forza autonoma. Gli altri candidati sono Giuliano Granato, Nicola Campanile, Stefano Bandecchi e Carlo Arnese.
Al centro del dibattito ci sono stati i temi della gestione sanitaria regionale, i fondi di sviluppo e coesione, e la gestione dei trasporti pubblici.
Come si vota
La legge elettorale della Campania prevede un sistema proporzionale con premio di maggioranza. L’elettore riceverà una sola scheda di colore verde. Le modalità di voto sono tre:
- Voto al solo candidato presidente: tracciando un segno solo sul nome del candidato presidente. In questo caso il voto non si estende alle liste collegate.
- Voto di lista: tracciando un segno su una delle liste. In questo caso il voto si estende automaticamente anche al candidato presidente collegato a quella lista.
- Voto disgiunto: è possibile votare per un candidato presidente e contemporaneamente per una lista ad esso non collegata.
È prevista la doppia preferenza di genere. L’elettore può esprimere fino a due preferenze per i candidati consiglieri della lista prescelta, scrivendo i cognomi negli appositi spazi. Se si esprimono due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso (un uomo e una donna); in caso contrario, la seconda preferenza verrà annullata.
Ripartizione dei seggi per provincia
Il Consiglio Regionale della Campania è composto da 50 consiglieri più il Presidente eletto. I seggi sono attribuiti in base alla popolazione delle singole circoscrizioni provinciali. La ripartizione è la seguente:
- Napoli: 27 seggi
- Salerno: 9 seggi
- Caserta: 8 seggi
- Avellino: 4 seggi
- Benevento: 2 seggi
A questi si aggiunge il seggio del Presidente eletto. Il sistema prevede inoltre un premio di maggioranza per garantire la governabilità: alla coalizione vincente viene assegnato almeno il 60% dei seggi se il presidente supera il 45% dei voti.
Il nodo del quorum per i presidenti non eletti
Un aspetto tecnico spesso fonte di confusione riguarda l’ingresso in consiglio dei candidati presidente sconfitti. La legge elettorale campana prevede quanto segue:
- Il secondo classificato: Al candidato presidente che arriva secondo (il cosiddetto “miglior perdente”) spetta di diritto un seggio in Consiglio Regionale. Questo seggio viene sottratto al numero totale dei seggi spettanti alle liste che lo sostengono.
- Gli altri candidati presidente: Per gli altri candidati presidente sconfitti (terzo, quarto posto, ecc.), non scatta un seggio automatico personale solo in virtù della candidatura alla presidenza. La coalizione deve raggiungere almeno il 2,5% delle preferenze.
Cosa serve per poter votare
È necessario un documento che certifichi l’identità. Non è obbligatorio che sia la carta d’identità, la legge ammette diverse opzioni.
Documenti validi:
- Carta d’identità (sia cartacea che elettronica).
- Patente di guida.
- Passaporto.
- Altri documenti di identificazione muniti di fotografia, rilasciati da una Pubblica Amministrazione (ad esempio, la tessera di un ordine professionale, il porto d’armi, la tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, purché convalidata da un comando militare).
- Tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale (purché munita di fotografia).
Bisogna inoltre esibire la tessera elettorale personale.
Cosa fare se non si ha la tessera
Se ci si accorge di aver perso la tessera, se si è deteriorata, o sono terminati gli spazi per i timbri ci si può recare presso l’ufficio elettorale del comune.