Regionali: le sfide interne nel Cilento e il caso Agropoli. Lampasona sotto le attese, la maggioranza si divide

Scritto il 25/11/2025
da Ernesto Rocco

A Roccadaspide e Vallo sfide incrociate, ma è ad Agropoli che la maggioranza trema. I numeri di Lampasona sotto le aspettative

Le ultime consultazioni regionali hanno portato alla luce vere e proprie “elezioni nelle elezioni”, trasformando il voto in una resa dei conti per gli equilibri locali. A Roccadaspide la competizione si è accesa tra il candidato locale Mimì Minella (Lega) e l’esponente sostenuto dall’amministrazione, Luca Cascone. Situazione analoga a Vallo della Lucania, dove il confronto ha visto opposti l’assessore Iolanda Molinaro (Movimento 5 Stelle) e Pietro Miraldi, candidato civico a sostegno di Edmondo Cirielli.

Il caso Agropoli e la tenuta dell’amministrazione

Ad Agropoli, tuttavia, la posta in gioco era politica più che personale: una prova di forza sulla tenuta dell’amministrazione comunale, scesa in campo con il vicesindaco Rosa Lampasona (unica proposta della città), candidata nella lista “A Testa Alta”.

Nonostante l’investitura, la maggioranza non ha mostrato la compattezza sperata dall’esecutivo. Se una parte ha scelto di sostenerla, altri hanno optato, in piena libertà, per direzioni differenti. Emblematico il caso dell’assessore Elvira Serra, che non ha fatto mistero di aver dirottato i propri voti altrove, avanzando anche critiche rispetto al modo di affrontare la campagna elettorale da parte sua collega in giunta.

Il risultato, di fatto, non sorride alla seconda carica del comune agropolese. Nonostante il supporto teorico di una parte consistente di assessori e consiglieri, Lampasona si è fermata a 861 voti su 8.225 votanti. Un esito che, pur frutto di un intenso lavoro personale del vicesindaco, evidenzia come il resto della maggioranza abbia spostato poco o nulla, fallendo sia nel convogliare preferenze sulla candidata, sia nel mobilitare l’elettorato verso le urne. In passato si era abituati a ben altro in termini numerici.

I numeri e il confronto con il PD

I dati offrono spunti di riflessione severi. Luca Cascone, abbinato in ticket proprio a Rosa Lampasona e primo eletto in provincia di Salerno con oltre ventimila preferenze, ad Agropoli ha raccolto appena 349 voti. Questo accade nonostante il circolo PD locale avesse aperto le porte ai due candidati della lista “A Testa Alta”, snobbando di fatto il simbolo del proprio partito che, in città, ha comunque ottenuto 1.483 preferenze.

A trainare i dem ci ha pensato Federico Conte, che ha quintuplicato i consensi rispetto al precedente dato regionale, forte dell’appoggio di qualche consigliere comunale e di alcuni fedelissimi. Anche Corrado Matera ha superato Cascone, raccogliendo 377 voti, mentre delude Franco Picarone: l’altro fedelissimo di De Luca si ferma in città a sole 170 preferenze.

Un confronto storico impietoso

Al di là dei festeggiamenti di facciata abilmente sponsorizzati che qualcuno nel centrosinistra tenta di ostentare, chi conosce la macchina elettorale non può leggere positivamente il dato di Rosa Lampasona. Il confronto con le elezioni del 2020 è netto: in quell’occasione la candidata Elvira Serra, correndo da sola, ottenne circa duemila preferenze in provincia e 1300 ad Agropoli, quasi il doppio dell’attuale vicesindaco. Sebbene l’affluenza fosse maggiore in quella tornata, il dato proporzionale odierno resta comunque inferiore.

Sarà necessario ora aprire un confronto serio all’interno della maggioranza agropolese: celebrare il primato di “più votata in città” senza rapportarlo ai dati storici e al contesto politico generale rischia di rivelarsi un grave errore di valutazione.

Il commento dell’opposizione

Sulla questione è intervenuto Adamo Coppola, ex sindaco di Agropoli e attuale segretario cittadino di Fratelli d’Italia, con un’analisi critica:

«Quello di Rosa Lampasona è un dato più basso rispetto alle previsioni. L’amministrazione comunale esce male da queste elezioni. Il risultato non è da imputare a Lampasona, che ho visto molto presente; questi numeri li deve solo a se stessa. Se non ci fosse stata lei, ci sarebbe stato un crollo spaventoso dell’amministrazione. Nel PD, invece, registriamo l’affermazione di Conte che non è un candidato di De Luca, anzi, è il paladino degli anti-deluchiani. Di fatto, abbiamo ad Agropoli una dinamica in cui il PD si smarca dal Governatore».

Insomma, secondo Coppola, la maggioranza deluchiana di Agropoli non ha in alcun modo inciso, altrimenti Rosa Lampasona avrebbe potuto ottenere uno scarto ancora più ampio. E chissà che la debolezza e le divisioni interne, non portino ad aprirsi nuovi scenari politici in città nel prossimo futuro.