Un risveglio amaro per i volontari di Legambiente Paestum e per tutta la comunità che ha a cuore la tutela del territorio. L’associazione ambientalista ha denunciato un nuovo atto vandalico ai danni del casotto situato all’interno dell’Oasi Dunale, un presidio fondamentale per la protezione della costa e della biodiversità locale.
Il ritorno dei vandali
L’episodio, segnalato ufficialmente tramite i canali social del circolo locale, ricalca purtroppo dinamiche già viste in passato. Gli ignoti si sono introdotti nella struttura utilizzando un metodo ormai tristemente noto ai gestori dell’area: hanno praticato un buco nel muro per forzare l’ingresso.
Non si tratta, dunque, di un caso isolato, ma di una reiterazione che preoccupa e sconforta. Il “solito buco”, come è stato definito dai volontari, rappresenta non solo un danno materiale alla struttura, che richiederà fondi e fatica per essere riparata, ma una ferita aperta nel tessuto della convivenza civile.
Un colpo al cuore del volontariato
La gravità del gesto va oltre il semplice danneggiamento di un immobile. Legambiente Paestum ha sottolineato come questo attacco colpisca direttamente il lavoro quotidiano di tutela e volontariato svolto per proteggere un ambiente naturale prezioso e fragile.
Il casotto non è solo un deposito o un riparo, ma il simbolo di un impegno costante per mantenere pulita, sicura e fruibile un’area che appartiene alla collettività. Ogni risorsa distolta per riparare i danni causati dai vandali è una risorsa sottratta alla cura delle dune, alla pulizia della spiaggia e alle attività di educazione ambientale.
L’appello alla cittadinanza
Di fronte a questo ennesimo sfregio, l’associazione non si arrende ma chiede aiuto. È stato lanciato un appello chiaro a chiunque possa aver visto o sentito qualcosa di sospetto nelle ore in cui è avvenuto il raid: l’invito è a segnalare immediatamente alle autorità competenti.
“L’Oasi appartiene a tutti: difendiamola insieme”, scrivono i volontari.