Ci risiamo. A distanza di poco più di un mese, si ripete la stessa scena in una scuola dell’infanzia di Eboli: la frutta servita alla mensa scolastica risulta visibilmente deteriorata. Questa volta, al centro delle polemiche, sono finite le banane distribuite nella giornata di oggi.
Se all’esterno i frutti presentavano evidenti macchie nere, all’interno la situazione si è rivelata peggiore, con la polpa completamente marcia.
Un episodio che ha riacceso immediatamente l’ira delle famiglie, costrette ad assistere a una replica di quanto già accaduto poche settimane fa, nonostante le rassicurazioni ricevute.
Il precedente di novembre e le rassicurazioni
Già all’inizio di novembre, infatti, i genitori avevano segnalato una situazione analoga riguardante le pere. In quell’occasione, i frutti presentavano macchie scure in superficie ed erano completamente sfarinati all’interno.
Alcune mamme, in rappresentanza delle classi, avevano sollevato la questione rivolgendosi alla dirigenza scolastica, alla società che gestisce il servizio mensa e al sindaco di Eboli, Mario Conte.
La risposta istituzionale non si era fatta attendere. Il primo cittadino aveva preso in carico la vicenda promettendo controlli rigorosi: «Farò fare una verifica, manteniamo alta l’attenzione e ci impegniamo a controllare periodicamente la situazione», aveva dichiarato Conte. Anche l’ufficio qualità della società di catering aveva fornito spiegazioni, sottolineando la natura biologica dei prodotti: «La frutta fornita è di origine biologica e, proprio per l’assenza di trattamenti conservanti, può deteriorarsi più rapidamente. Stiamo rafforzando le verifiche durante la fase di distribuzione».
L’appello delle famiglie
Tuttavia, a un mese e mezzo da quelle promesse, il problema si è ripresentato identico nella sostanza. Le spiegazioni tecniche sulla natura “bio” degli alimenti non bastano più a placare il malcontento dei genitori, che chiedono un nuovo e decisivo intervento del sindaco.
«Sarà sicuramente frutta biologica di prima qualità — commenta una mamma, esprimendo il pensiero comune — ma è impensabile che un prodotto del genere possa essere apprezzato dai bambini, che già normalmente hanno difficoltà a gustare la frutta». Le famiglie restano ora in attesa di un cambio di passo concreto nella selezione e nel controllo della qualità del cibo offerto ai propri figli.