Il dono di Natale più atteso: Samantha madre a 43 anni dopo un decennio di sfide e fecondazione assistita

Scritto il 22/12/2025
da Ernesto Rocco

Samantha Iantosca diventa mamma a 43 anni dopo 10 anni di attese e 4 fallimenti. Un parto complesso al Malzoni Research Hospital risolve un caso di accretismo

Dopo oltre dieci anni di speranze e un percorso clinico tortuoso, la comunità di Parolise festeggia un lieto fine straordinario. Samantha Iantosca, 43 anni, e il marito Carmine Matarazzo, 44 anni, hanno finalmente potuto abbracciare la loro primogenita, Kesya. Il cammino verso la genitorialità è stato segnato da quattro precedenti tentativi di fecondazione assistita, di cui tre conclusi con un fallimento e uno interrottosi tragicamente alla decima settimana di gestazione. Solo il quinto tentativo ha permesso alla coppia di coronare il sogno di una gravidanza.

La gestione di una gravidanza ad alto rischio

Il percorso clinico della signora Iantosca è stato caratterizzato da un quadro medico di notevole complessità, dovuto non solo all’età materna, ma anche alla presenza di severa endometriosi e numerosi miomi. Per garantire la massima sicurezza, la coppia si è affidata alle cure del dottor Raffaele Petta, Direttore del Servizio di “Gravidanza a rischio” del Centro di Fecondazione Assistita di Napoli. La paziente è stata sottoposta a un monitoraggio intensivo, con controlli clinici ed ecografici costanti, flussimetrie e profili biofisici ravvicinati, fondamentali per gestire le fasi più avanzate della gestazione.

L’intervento chirurgico al Malzoni research hospital

Alla 38° settimana, la paziente è stata ricoverata presso il Reparto di Ostetricia del Malzoni Research Hospital, diretto dalla dottoressa Annamaria Malzoni. Il quadro clinico è stato ulteriormente complicato dal sospetto di accretismo placentare, una condizione che ha richiesto un intervento di taglio cesareo d’urgenza. L’operazione è stata eseguita dal professor Carmine Malzoni, coadiuvato dal dottor Lucio De Vito, dal dottor Raffaele Petta e dall’ostetrica Mariangela Cucciniello, insieme allo staff infermieristico. Il 5 dicembre, alle ore 16:27, è nata la piccola Kesya, con un peso di 3,340 kg e una lunghezza di 51 cm, affidata alle cure del dottor Angelo Izzo, Responsabile della TIN.

Le sfide cliniche dell’accretismo placentare

L’intervento ha presentato difficoltà estreme a causa di voluminose varici uterine e della placenta tenacemente aderente alla parete dell’utero. L’imponente emorragia scatenatasi durante il distacco è stata controllata grazie a tecniche chirurgiche avanzate di emostasi. Il professor Carmine Malzoni ha spiegato: “L’accretismo placentare è una temibile condizione ostetrica, più frequente nelle fecondazioni assistite, con una anomala aderenza della placenta nella parete uterina e penetrazione della stessa nello strato muscolare dell’utero”. Il professore ha inoltre sottolineato i rischi della procedura: “Consegue difficoltà e a volte impossibilità a staccarla con imponenti emorragie che a volte impongono la necessità di asportare l’utero per salvare la vita della paziente. Nel caso della signora Iantosca si è fortunatamente riusciti a ridurre l’emorragia con dei punti emostatici e con lo stipato tamponamento uterino”.

Il ringraziamento della neo mamma

Superate le criticità cliniche, la gioia della famiglia è immensa per quello che definiscono il regalo più bello. Samantha Iantosca ha voluto esprimere la propria gratitudine verso l’equipe medica: “Questo è il più bel Natale della nostra vita e quest’anno per la prima volta lo festeggeremo in tre. Un ringraziamento particolare al prof. Carmine Malzoni che con la sua sapienza chirurgica ha risolto un problema che poteva avere risvolti drammatici ed al dr. Raffaele Petta per come mi ha seguito nella gravidanza”. La neomamma ha poi esteso il ringraziamento a tutto lo staff del Malzoni Research Hospital per il supporto ricevuto nel realizzare il suo sogno.