Il prestigioso palcoscenico del Teatro dell’Opera di Roma ha ospitato l’VIII edizione degli International Opera Awards – Opera Star, un evento di respiro mondiale promosso dalla Confederazione Italiana Associazioni e Fondazioni per la Musica Lirica e Sinfonica APS. In un parterre d’eccezione, che ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni e della cultura, la figura di Maria Agresta è emersa come una delle stelle più luminose della serata.
L’evento, condotto da Beppe Convertini e presieduto da Daniela Traldi, ha celebrato il valore della lirica italiana e internazionale attraverso una cerimonia che ha unito grandi nomi della scena mondiale e giovani promesse del canto.
L’Ave Maria di Desdemona: forza e malinconia
Il soprano cilentano, intervenuta in veste di special guest, ha offerto una delle interpretazioni più toccanti della serata elevando l’“Ave Maria” dell’Otello verdiano. Maria Agresta ha dato prova di una straordinaria maturità artistica, dimostrando la “capacità di conferire al personaggio dolcezza, malinconia e, insieme, forza d’animmo, con un pizzico di sensualità”.
La sua esibizione ha rappresentato uno dei vertici del galà, sottolineando il magistero di una voce capace di muoversi con naturalezza tra le pieghe drammatiche della partitura verdiana, entusiasmando il pubblico presente nel massimo romano, gremito in ogni ordine di posto.
Tra successi internazionali e il legame con il territorio
A margine dell’evento, durante l’esclusivo momento conviviale nel ridotto del Teatro, Maria Agresta ha ritrovato una rappresentanza del suo conservatorio di origine, il Martucci di Salerno, guidata da Fulvio Artiano. È stato un momento di condivisione significativo per l’artista, che proprio in quel luogo ha mosso i primi passi della sua sfolgorante carriera.
Con lo sguardo già rivolto al futuro, tra nuovi debutti e collaborazioni prestigiose, il soprano continua a rappresentare un’eccellenza del panorama lirico, confermando come la sua strada sia ormai “lastricata di successi” internazionali che partono dalle solide basi della formazione italiana.
I grandi nomi premiati sul palco capitolino
Oltre alla presenza di Maria Agresta, la manifestazione ha visto la consegna di numerosi riconoscimenti di alto profilo. Tra i premiati figurano il basso Giacomo Prestia, il baritono Amartuvshin Enkhbat e il tenore Jonas Kaufmann. Un tributo speciale è stato riservato al tre volte premio Oscar Dante Ferretti, il quale ha offerto un elogio dell’imperfezione artistica contro l’asetticità dell’intelligenza artificiale, e alla costumista Ursula Patzak.
Sotto la direzione del Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, alla guida dell’Orchestra Sinfonica dell’ICO delle Cento Città del Lazio, la serata si è chiusa con il celebre brindisi della Traviata, suggellando il successo di un’edizione che ha reso onore alla grande musica.