Il 31 dicembre è un triste anniversario per il Cilento. È trascorso un anno dalla scomparsa di Francesco Castiello, senatore della Repubblica e fine giurista, che si è spento nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2024 a Roma. La sua assenza continua a farsi sentire in quel territorio che ha difeso con vigore e in quelle aule parlamentari dove la sua competenza tecnica era riconosciuta da ogni schieramento.
Un percorso di eccellenza tra diritto e accademia
La figura di Castiello non può essere racchiusa solo nell’attività politica degli ultimi anni. Il suo profilo era quello di un intellettuale di stampo classico, forte di ben quattro lauree: giurisprudenza, scienze politiche, sociologia e filosofia. Una fame di sapere che lo ha portato dai vertici della Banca d’Italia, dove ha ricoperto il ruolo di Primo avvocato, fino alla magistratura amministrativa, servendo lo Stato come magistrato del TAR fino al 1995.
Oltre alle sentenze e ai pareri legali, la sua vita è stata segnata dall’insegnamento universitario e da un profondo amore per l’arte, intesa come strumento di elevazione sociale per la sua terra d’origine.
Il legame indissolubile con la Grande Lucania
Sebbene la sua carriera lo avesse portato spesso lontano dai confini regionali, il cuore di Francesco Castiello è sempre rimasto a Vallo della Lucania. Come presidente della Fondazione Grande Lucania Onlus, ha lavorato instancabilmente per promuovere iniziative culturali e sociali, convinto che il riscatto del Mezzogiorno dovesse passare per la valorizzazione delle proprie radici.
Il suo ingresso in politica nel 2018 con il Movimento 5 Stelle non è stato che il naturale proseguimento di questo impegno. Rieletto per un secondo mandato, ha portato a Palazzo Madama le istanze dei cittadini cilentani, lottando in prima linea per il potenziamento della sanità locale e per una mobilità che potesse finalmente togliere dall’isolamento le aree interne.
Un esempio di servizio pubblico
Oggi, a due anni dalla sua dipartita, resta vivo il ricordo di un uomo che ha interpretato il servizio pubblico come una missione. Cittadino onorario di Orria dal 2023, Castiello ha saputo unire il rigore del magistrato alla passione del politico, lasciando un vuoto difficile da colmare ma un esempio limpido di dedizione per le future classi dirigenti del territorio.