Il 3 giugno la Chiesa celebra San Cono: Cilento e Vallo di Diano in festa

Scritto il 02/06/2025
da Concepita Sica

Fede, storia e tradizione del Santo nativo di Diano, patrono di Teggiano e Laureana Cilento

San Cono è una figura di grande venerazione nel Vallo di Diano fin dal XI secolo. La sua storia di santità inizia ancora prima della sua nascita: i suoi genitori, Bernardo Indelli e Igniva, sognano una fiaccola ardente emergere dal ventre della madre. Un sacerdote interpreta il sogno come un presagio divino, segno che il bambino sarà avvolto dall’amore di Dio.

San Cono

La vita di San Cono

Fin dalla sua infanzia, San Cono vive circondato dall’amore e dalle cure dei suoi genitori. Fin da piccolo mostra una profonda devozione alla preghiera e conduce una vita austera. Ancora adolescente, sente il richiamo della vita monastica e, all’insaputa dei genitori, si rifugia nel Monastero di Santa Maria di Cadossa, nei pressi di Montesano sulla Marcellana.

I genitori lo cercano a lungo e, una volta giunti al monastero, assistono a un evento straordinario. Nel tentativo di non dover tornare con loro, San Cono si nasconde nel forno della cucina, acceso. L’abate Costa e i genitori lo cercano ovunque, finché lo trovano in mezzo alle fiamme, illeso. Su ordine dell’abate, il giovane esce dal forno senza alcun danno, lasciando sbalorditi i presenti. Da quel momento, i genitori accettano la sua vocazione e San Cono inizia il noviziato con grande fervore.

Il culto di San Cono a Teggiano

La sera del 2 giugno, durante la cena, il giovane santo sente una voce dal cielo che gli annuncia la sua chiamata divina. Con profonda fede, risponde con le parole pronunciate dalla Vergine Maria all’annuncio dell’Arcangelo Gabriele: “Avvenga di me secondo la tua parola”. San Cono muore giovane, nel primo decennio del XII secolo, e viene sepolto nella chiesa del monastero.

Il culto ufficiale di San Cono viene riconosciuto solo il 27 aprile 1871, anche se le sue reliquie erano state rinvenute a Teggiano già nel 1261. Oggi, i suoi resti sono conservati nella cappella a lui dedicata nella Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Teggiano. La sua festa liturgica è celebrata ogni anno il 3 giugno.

Numerosi prodigi sono attribuiti all’intercessione di San Cono. Si tramanda che nel 1497, durante l’assedio di Teggiano da parte degli aragonesi, il santo sia apparso per respingere i proiettili, proteggendo la città. Nel 1600, si dice che grazie alla sua intercessione, Teggiano sia stata risparmiata dalla peste. Anche durante il terremoto del 1857, si racconta che il santo sia apparso in cielo, evento commemorato con l’erezione di un obelisco.

Il culto a Laureana Cilento

Non si conosce con precisione l’epoca in cui il culto di San Cono giunse a Laureana Cilento, ma testimonianze attestano che fosse già diffuso agli inizi del XVII secolo. Ancora oggi, la comunità locale celebra la sua festa il 3 giugno, preceduta dal tradizionale novenario, un momento di intensa preghiera e raccoglimento per i fedeli.

Durante la celebrazione, l’immagine del santo attraversa le strade del paese, accolto con entusiasmo e gratitudine dai cittadini, che lo invocano come loro protettore.

Cantiamo a gran voce la gloria di San Cono, un dono celeste dato a noi dal cielo. Questo giorno, scolpito in note d’oro, rimarrà nella memoria, mentre ognuno ripete cantando: ‘Viva il Santo Protettore!’

San Cono rimane una figura venerata e amata, il cui culto continua a essere celebrato con devozione e gioia sia a Teggiano che a Laureana Cilento, testimoniando la profonda fede e spiritualità del popolo italiano.