Processo Alfieri, in aula il supertestimone. Ecco cosa è emerso dall’ultima udienza

Scritto il 21/11/2025
da Chiara Esposito

Si è svolta ieri mattina la terza udienza del procedimento noto come Caso Alfieri, sui presunti appalti manipolati a Capaccio Paestum

Si è svolta ieri mattina, nell’aula “Falcone-Borsellino” del Tribunale di Vallo della Lucania, la terza udienza del procedimento noto come Caso Alfieri, sui presunti appalti manipolati a Capaccio Paestum.

L’udienza, ha visto la presenza di tutti gli imputati: l’ex sindaco Franco Alfieri, la sorella Elvira Alfieri, l’ex staffista Andrea Campanile, il funzionario comunale Carmine Greco, insieme a Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, rispettivamente già titolare e procuratore speciale della società Dervit.

La giornata

La giornata ha segnato l’avvio della fase dedicata ai primi testimoni. Tra questi, è comparso in aula Nino Pagano, considerato il testimone chiave della pubblica accusa.

Pagano ha risposto alle domande del sostituto procuratore Luigi Spedaliere e successivamente dei difensori, soffermandosi sulla gestione amministrativa dell’Ente, sui rapporti con Alfieri e sulle dinamiche relative agli appalti, confermando quanto già dichiarato in fase investigativa.

L’uscita dal Tribunale

All’uscita dal Tribunale, Pagano ha ribadito pubblicamente la coerenza delle proprie affermazioni: “Ho confermato ciò che avevo già detto in passato ai magistrati”.

Ha inoltre richiamato i rapporti personali e politici avuti con l’ex sindaco: “C’era una rottura tra me e lui. Ne ho subite parecchie; parlava male di me anche ai miei clienti, dicendo che non ero buono e che non si dovevano rivolgere a me. Questa cosa mi ha fatto molto male”, ha dichiarato.

Dalla difesa

Dalla difesa sono arrivate valutazioni differenti. Gli avvocati Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro, legali della famiglia Alfieri, hanno sottolineato come il dibattimento stia contribuendo a chiarire alcuni passaggi e che il nodo legato all’utilizzo delle intercettazioni, per le quali la difesa ha chiesto il rigetto, dovrà “essere valutato e interpretato nel modo giusto”.

Più duro il commento dell’avvocato Cecchino Cacciatore, difensore di Andrea Campanile, che ha definito “deboli sul piano dell’attendibilità e della credibilità” le dichiarazioni rese da Pagano.

Sulla stessa linea il legale della Dervit, Antonello Natale: “Abbiamo sentito due testimoni chiave e sono stati chiariti alcuni aspetti fondamentali per gli imputati”.

La prossima udienza è fissata per il 4 dicembre, quando verranno ascoltati altri otto testimoni.