Incidente Eboli, morte dei coniugi Valiante: ammesse le parti civili, udienza aggiornata

Scritto il 02/12/2025
da Redazione Infocilento

Processo per la morte degli avvocati Valiante e Fezza: ammesse le parti civili contro il camionista. Udienza aggiornata a febbraio per le conclusioni

Nuovi sviluppi giudiziari per la tragedia stradale avvenuta l’estate scorsa, costata la vita ai noti avvocati salernitani Mario Valiante e Wilma Fezza. Presso il Tribunale di Salerno, il Gup Francesco Guerra ha presieduto l’udienza preliminare a carico di Antonio Ingino, il camionista 47enne di Montoro accusato di omicidio stradale.

Durante la sessione, il giudice ha formalmente ammesso le costituzioni di parte civile: accolte le istanze presentate nell’interesse dell’associazione vittime della strada e dei familiari dell’avvocatessa Fezza, assistiti dai legali Agostino Allegro e Lucio Valletta.

Parallelamente, i familiari dell’avvocato Valiante hanno prodotto direttamente l’azione civile. Il giudice ha inoltre disposto la citazione del responsabile civile delle compagnie assicurative. Al termine delle procedure, l’udienza è stata aggiornata al prossimo febbraio per le conclusioni.

La ricostruzione della tragedia

I fatti risalgono alla mattina del 18 luglio dello scorso anno, data del drammatico sinistro avvenuto allo svincolo autostradale di Eboli dell’A2.

Secondo la ricostruzione, Antonio Ingino si trovava alla guida dell’autoarticolato che, sopraggiungendo in quel tratto, ha innescato una carambola mortale. Il mezzo pesante si è schiantato, ribaltandosi sulle vetture che si trovavano ferme in coda, la solita fila presente all’uscita dello svincolo.

La prima auto a essere travolta dal violentissimo impatto è stata l’Audi bianca su cui viaggiavano i due coniugi; la vettura è rimasta schiacciata, causando il decesso sul colpo dei due professionisti. Nell’incidente sono state coinvolte a catena altre sette vetture, tutte ferme in attesa di uscire dall’autostrada.

Le perizie e la dinamica dell’impatto

Dagli atti dell’inchiesta emerge un quadro chiaro sulle responsabilità del sinistro. Le consulenze tecniche depositate hanno escluso qualsiasi responsabilità da parte dei conducenti degli altri veicoli coinvolti nel gravissimo incidente. La causa scatenante è stata individuata nella condotta del camionista che, sopraggiunto con il suo autoarticolato, non si è accorto in tempo delle auto in coda, travolgendole in pieno.

Sarà ora compito del processo, che entrerà nel vivo il prossimo febbraio, definire la posizione processuale del 47enne accusato di aver causato la morte dei due avvocati.