Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione staccata di Salerno, ha sospeso con effetto immediato l’ordinanza del Comune di Agropoli che intimava la chiusura di un centro di accoglienza straordinaria (CAS) situato in località Morio Alto. Il decreto presidenziale, firmato il 5 dicembre 2025 dal Presidente Nicola Durante, ha accolto l’istanza cautelare presentata dalla società gestrice della struttura, la Ermes Accoglienza S.r.l..
Lo scontro tra comune e gestori
Al centro della vicenda vi è l’ordinanza emessa dagli uffici comunali appena due giorni fa, il 3 dicembre 2025. Con tale provvedimento, il Responsabile di Area del Comune di Agropoli aveva ingiunto non solo la demolizione di alcune opere edilizie, ma anche e soprattutto la cessazione immediata dell’uso collettivo dell’immobile, interdicendo di fatto l’ospitalità presso la struttura.
La società Ermes Accoglienza, assistita dagli avvocati Simona Corradino e Francesco Lanocita, ha presentato ricorso d’urgenza chiedendo l’annullamento del provvedimento e degli atti connessi, inclusa la comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio risalente al novembre precedente.
Le ragioni umanitarie
La decisione del TAR si fonda sulla sussistenza di un caso di “estrema gravità ed urgenza”. Nel decreto si legge esplicitamente che l’esecuzione immediata dell’ordine di sgombero non avrebbe consentito di attendere neppure i tempi tecnici per la prossima camera di consiglio.
Il punto nevralgico della decisione riguarda la sorte degli ospiti della struttura. Come evidenziato nel ricorso e ripreso dal giudice amministrativo, il CAS è attualmente abitato da 47 persone richiedenti protezione internazionale. La chiusura repentina del centro avrebbe comportato il rischio concreto che queste persone rimanessero prive di dimora e di tutela.
La decisione e i prossimi passi
Accogliendo l’istanza di misure cautelari monocratiche, il tribunale ha congelato l’efficacia dell’ordinanza comunale. La questione verrà ora trattata in modo approfondito in sede collegiale: la camera di consiglio è stata fissata per l’8 gennaio 2025. Fino ad allora, la struttura potrà continuare a operare per garantire l’accoglienza agli ospiti presenti.

