È un ritorno atteso, desiderato e dal forte valore simbolico. Dopo anni di silenzio e cancelli chiusi, la Sezione Archeologica del Palazzo Civico delle Arti di Agropoli, ovvero l’Antiquarium cittadino, si prepara a riaprire le sue porte al pubblico. L’appuntamento per il taglio del nastro è fissato per giovedì 18 dicembre 2025, alle ore 10:30, presso la storica sede di Via Pisacane.
La fine di un lungo “inverno” culturale
La riapertura dell’Antiquarium segna la fine di un periodo travagliato per la cultura agropolese. L’esposizione, infatti, era rimasta inaccessibile per lungo tempo a causa di una sfortunata coincidenza di eventi: prima le restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19, poi la dolorosa scoperta di un furto di reperti che aveva scosso l’opinione pubblica, suscitando rabbia, polemiche e indignazione tra i cittadini e gli addetti ai lavori.
Oggi, quella ferita viene sanata. Si tratta di “uno spazio rinnovato e profondamente voluto”, un risultato raggiunto grazie alla tenacia del Comitato Tecnico-Scientifico e al supporto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.
Un impegno mantenuto
L’annuncio ufficiale non giunge inaspettato. Il Sindaco di Agropoli, Roberto Mutalipassi, aveva già anticipato l’imminente restituzione del bene alla città nel corso di un prestigioso palcoscenico: la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum. In quell’occasione, il primo cittadino aveva promesso che l’Antiquarium sarebbe tornato presto a essere un punto di riferimento culturale, e la data del 18 dicembre segna il mantenimento di quella promessa.
Un viaggio nella storia: cosa vedere
Il percorso espositivo offre una panoramica completa sulla storia dell’abitato, coprendo un arco cronologico vastissimo che va dalla Protostoria fino al Medioevo.
La collezione è un vero e proprio tuffo nel passato marittimo e commerciale della città.
Un presidio di identità
La riapertura non è solo un atto amministrativo, ma un momento di “rinascita culturale”, come sottolineato dalle istituzioni. La Sezione Archeologica torna a inserirsi nel più ampio progetto del Palazzo Civico delle Arti, confermandosi come “luogo vivo di dialogo tra le diverse forme del sapere” e un fondamentale presidio di identità per tutta la comunità agropolese.

