Allarme sicurezza stradale nel salernitano: nel 2024 aumentano incidenti e vittime mortali

Scritto il 17/12/2025
da Ernesto Rocco

I dati Istat 2024 certificano un peggioramento della sicurezza stradale a Salerno: crescono sinistri e decessi. A rischio giovani e anziani, tasso di mortalità sopra la media

Il pieno ritorno alla mobilità successivo alla fase pandemica ha evidenziato criticità significative per la città e la provincia di Salerno. L’analisi comparata dei dati Istat relativi agli anni 2023 e 2024 delinea un quadro preoccupante: il territorio salernitano registra un peggioramento su tutti i principali indicatori di rischio, posizionandosi tra le aree più esposte della Campania.

Il bilancio degli incidenti nel Salernitano

I numeri descrivono un trend in netta ascesa. Nel corso del 2024, gli incidenti che hanno causato lesioni a persone sono stati 2.650, segnando un incremento di 97 sinistri rispetto ai 2.553 dell’anno precedente. Il dato che desta maggiore preoccupazione, tuttavia, riguarda le perdite di vite umane: le vittime della strada sono passate da 52 a 61, con un aumento di nove unità in un solo anno.

Questa variazione corrisponde a una crescita del 17,3%, una percentuale superiore alla media regionale e in controtendenza rispetto alla stabilità rilevata su scala nazionale. Anche il numero dei feriti è in salita, passando da 3.791 a 3.854 (+63), a dimostrazione di una incidentalità che non solo diventa più frequente, ma anche più grave nelle sue conseguenze.

Un tasso di mortalità superiore alla media regionale

Salerno si conferma una delle province campane con l’aumento di mortalità stradale più marcato. Sebbene Napoli registri valori assoluti più alti, il capoluogo partenopeo gestisce un volume di incidenti più che doppio. La statistica salernitana rivela una storia diversa: il tasso di mortalità si attesta a 5,8 morti ogni 100 incidenti, contro una media regionale di 4,7. In sostanza, nel salernitano l’esito dei sinistri tende a essere più letale.

Il confronto con le altre province evidenzia dinamiche differenti: Caserta cresce in modo contenuto, Avellino vede un aumento legato alla rete extraurbana interna, mentre Benevento è l’unica provincia in calo. La specificità di Salerno risiede nella combinazione tra densità di traffico, flussi turistici e criticità urbane, un mix che amplifica il rischio in modo sostanziale.

Le strade urbane e i periodi più a rischio

Analizzando la mappa del rischio, emerge che oltre tre quarti degli incidenti si verificano su strade urbane, dove si è registrato l’incremento più significativo tra il 2023 e il 2024. I punti più sensibili includono incroci congestionati e rettilinei cittadini che incentivano l’eccesso di velocità. Arterie strategiche come la tangenziale, la litoranea e gli assi di collegamento verso la Piana del Sele e il Cilento restano osservate speciali.

Il contesto cittadino incide pesantemente anche sulla mortalità: quasi una vittima su due perde la vita in ambito urbano, dato influenzato dalla forte pressione veicolare quotidiana. Anche la temporalità gioca un ruolo chiave. Tra maggio e settembre 2024 si è concentrata quasi la metà degli incidenti provinciali e oltre la metà dei decessi, complice l’aumento dei flussi turistici, della movida e della circolazione extraurbana. Particolarmente critiche le ore notturne del venerdì e del sabato, che raccolgono oltre la metà dei decessi notturni, con un indice di mortalità doppio rispetto a quello diurno.

Cause e prospettive future

Le cause principali dei sinistri confermano tendenze purtroppo consolidate: nel 2024 aumentano gli episodi legati alla guida distratta e alla velocità eccessiva, fattori determinanti soprattutto sulle strade extraurbane dove l’indice di mortalità resta elevato. Le categorie che pagano il prezzo più alto sono i giovani tra i 15 e i 29 anni e gli anziani ultra 65enni, con tassi di lesività superiori alla media regionale.

Il peggioramento registrato nel biennio 2023-2024 rappresenta un’inversione di tendenza rispetto ai progressi fatti dal 2010, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi europei che prevedono il dimezzamento delle vittime entro il 2030.