Salvatore Venuta: l’eredità del luminare cilentano che ha rivoluzionato l’oncologia

Scritto il 24/12/2025
da Angela Bonora

Ecco il ricordo di Salvatore Venuta nel giorno della sua nascita: la carriera, la fondazione dell'Università di Catanzaro e il profondo legame con il Cilento

Il 24 dicembre segna una ricorrenza significativa per il mondo accademico e scientifico italiano: l’anniversario della nascita di Salvatore Venuta, illustre biologo e oncologo la cui eredità continua a influenzare la ricerca medica contemporanea. Nato nel 1944 a Celle di Bulgheria, Venuta avrebbe compiuto oggi 79 anni.

La sua figura è ricordata non solo come un’eccellenza del Cilento, ma come l’instancabile motore dietro la nascita dell’Università degli Studi della Magna Graecia di Catanzaro, istituzione di cui è stato Rettore fino alla sua scomparsa, avvenuta il 3 aprile 2007.

Una carriera accademica dedicata alla medicina

La formazione di Salvatore Venuta inizia all’Università di Napoli, dove si laurea in Medicina e chirurgia nel 1968. Da quel momento, la sua traiettoria professionale è stata un susseguirsi di incarichi di alto profilo che hanno segnato lo sviluppo dell’oncologia e della formazione universitaria nel Mezzogiorno. È stato Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia presso la sede di Catanzaro dell’Università di Reggio Calabria, oltre che Professore ordinario di oncologia.

Il suo impegno nella gestione e nell’organizzazione della ricerca lo ha portato a ricoprire ruoli chiave come Direttore dell’Istituto di oncologia sperimentale e clinica, Direttore della Scuola di specializzazione in oncologia e Direttore del Dipartimento di medicina sperimentale e clinica. La sua visione lungimirante è stata fondamentale nel coordinamento del dottorato di ricerca in oncologia, consolidando le basi per i futuri progressi nel trattamento delle patologie tumorali.

La ricerca scientifica e le collaborazioni internazionali

L’attività scientifica di Salvatore Venuta ha travalicato i confini nazionali, ponendo l’Italia al centro di importanti network globali. Ha coordinato il dottorato di ricerca internazionale in “Oncologia molecolare e sviluppo di approcci terapeutici innovativi”, promuovendo scambi e sinergie con istituzioni di prestigio mondiale. Tra queste figurano l’Albert-Ludwigs-Universitat Freiburg in Germania, il Roswell Park Cancer Institute di Buffalo (USA) e l’Institute Gustave-Roussy di Parigi.

Nel corso della sua prestigiosa carriera, Venuta ha avuto l’opportunità di operare in contesti di altissimo rilievo scientifico, lavorando anche al fianco del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, un’esperienza che ne ha ulteriormente forgiato il rigore metodologico e l’approccio alla medicina sperimentale.

Il legame indissolubile con il Cilento e Celle di Bulgheria

Nonostante i numerosi successi internazionali e l’impegno profuso in Calabria per la crescita del suo ateneo, Salvatore Venuta ha sempre mantenuto un viscerale attaccamento alle proprie radici. Il legame con il Cilento è rimasto saldo per tutta la sua vita, in particolare con la frazione di Poderia, nel comune di Celle di Bulgheria, dove lo scienziato ha conservato la propria residenza per lungo tempo.

Questo senso di appartenenza è stato confermato dalle sue ultime volontà. Prima di morire, l’oncologo espresse il chiaro desiderio di tornare nella sua terra d’origine per l’ultimo riposo, chiedendo di essere sepolto nel piccolo cimitero del comune cilentano, dove oggi riposa.