I protagonisti del presepe: guida ai personaggi e ai simboli della tradizione natalizia

Scritto il 25/12/2025
da Angela Bonora

Ecco il significato dei personaggi del presepe: dalla Sacra Famiglia a figure simboliche come Benino e la Zingara, un viaggio tra storia, fede e leggenda

Il presepe rappresenta molto più di una semplice rievocazione della nascita di Gesù; è un’usanza radicata nella cultura cristiana che fonde fede, arte e narrazione popolare. Oltre alla sua valenza religiosa, questa composizione funge da veicolo per tramandare storie e leggende, offrendo uno spaccato dettagliato di simbolismi che vanno ben oltre la rappresentazione storica.

Ecco quali sono i personaggi che la tradizione vuole siano nel vostro presepe

Al centro della scena si trova la Sacra Famiglia, composta da Maria, Giuseppe e Gesù Bambino. Maria, la Vergine Madre, viene raffigurata in un atteggiamento contemplativo, incarnando la purezza e la maternità divina. Giuseppe, il falegname, è spesso accompagnato dagli strumenti del suo lavoro, a testimonianza dell’umiltà della famiglia di Nazareth. Il fulcro è Gesù Bambino, adagiato nella mangiatoia come simbolo universale di speranza e salvezza.

Sacra Famiglia

Ad arricchire la scena giungono i Re Magi, figure che rappresentano la saggezza e la ricerca della verità. Guidati dalla stella cometa, recano in dono oro, incenso e mirra, elementi che sanciscono rispettivamente la regalità, la divinità e l’umanità del nascituro.

Re Magi

Le figure allegoriche: Benino e Stefania

Tra i personaggi più iconici spicca Benino, noto talvolta come Beniamino. È il pastore dormiente che giace all’ombra di un albero, custode delle pecorelle bianche e solitamente collocato nella parte più alta del presepe. La tradizione popolare attribuisce al suo sonno un valore fondamentale: “Guai! a svegliarlo. Di colpo sparirebbe il Presepe”, poiché si narra che l’intera rappresentazione sia frutto del suo sogno.

Beniamino

Meno diffusa ma altrettanto significativa è la figura di Stefania, una giovane con un bambino in braccio. La leggenda narra che, non essendo permesso alle donne nubili di far visita alla Madonna, Stefania avvolse una pietra in delle fasce per ingannare gli angeli e raggiungere la grotta. Davanti alla Vergine, la pietra si trasformò miracolosamente in un bambino di nome Stefano. Per tale ragione, il 26 dicembre si celebra la festa di Santo Stefano.

Stefania

Artigiani e commercianti nella vita quotidiana

Il presepe funge anche da specchio della vita quotidiana, popolato da artigiani e commercianti che rendono la scena vivace e realistica. Figure come il fabbro, la lavandaia, il fornaio e il fruttivendolo contribuiscono a creare un’atmosfera familiare.

Artigiani e commercianti

Un ruolo centrale è occupato dalla locanda e dal vinaio. Quest’ultimo è legato ai simboli del pane e del vino, elementi centrali dell’Eucarestia. Tuttavia, accanto al locandiere appare spesso Cicci Bacco, una figura di origine pagana che richiama le antiche divinità del vino, raffigurato con un fiasco davanti alla cantina.

Oste

Altrettanto immancabile è il pescatore, che nelle narrazioni bibliche assume il valore simbolico di “pescatore di anime”.

Pescatore

I simboli del presepe napoletano: dai Compari alla Zingara

La tradizione partenopea introduce figure specifiche cariche di significati complessi. I Compari, identificati come Zi’ Vicienzo e zi’ Pascale, personificano rispettivamente il Carnevale e la Morte. La figura di Zi’ Pascale è legata a antiche credenze popolari del cimitero delle Fontanelle, dove un cranio omonimo veniva consultato per ottenere consigli sui numeri del lotto.

Compari

La Zingara è un altro personaggio tipico: una donna in vesti appariscenti ma logore, capace di predire il futuro. La sua presenza è un presagio del dramma cristiano, poiché porta con sé un cesto di arnesi in ferro, il metallo che servirà per forgiare i chiodi della crocifissione. Infine, la Meretrice rappresenta il simbolo erotico contrapposto alla purezza della Vergine, collocata strategicamente nei pressi dell’osteria, distante dalla Natività.

zingara

Infine, la Meretrice rappresenta il simbolo erotico contrapposto alla purezza della Vergine, collocata strategicamente nei pressi dell’osteria, distante dalla Natività.

Meretrice

Il presepe resta dunque un invito alla riflessione, un’occasione per celebrare non solo un evento religioso, ma anche i valori fondamentali della famiglia, della solidarietà e dell’appartenenza culturale.