Nella serata di ieri, presso il Convento di San Francesco di Gioi, è stata inaugurata, “Vainglory” un’ installazione multimediale dell’artista Max Magaldi che mette al centro la vanità come fenomeno sociale amplificata dei social media. La mostra resterà aperta fino al prossimo 30 gennaio.
L’opera di Magaldi
L’installazione audiovisiva di Magaldi è costituita da oltre 100 telefonini che trasmettono i contenuti social che ognuno di noi guarda, produce, condivide, ogni giorno. Il brusio di fondo generato dalla sovrapposizione dei contenuti dei dispositivi viene modellato e trasformato in una scultura sonora e visiva. “Vainglory è la prima di sette opere dedicate ai vizi capitali digitali – spiega Max Magaldi – perché in inglese “devices” è sia i vizi sia i devices, ed è una riflessione su quanto sia cambiato oggi il nostro rapporto con la vanagloria, la volontà di mostraci che è una costante antropologica.
L’essere umano ha sempre voluto questo tipo di impulso, questo tipo di bisogno, ma oggi il palcoscenico che una volta era quello calcato dagli artisti, oggi invece il palcoscenico non esiste più perché oggi il palcoscenico è ovunque, il bagno di casa tua, o l’abitacolo della tua macchina può essere un palcoscenico, basta accendere un telefono e inventarti qualcosa e quindi questa condizione quasi ci obbliga a metterci in mostra, perché se non ci mettiamo in mostra è come se non esistessimo sul palcoscenico dei social network e quindi c’è questa esasperazione che viene messa in scena attraverso questi 130 telefoni”.
L’iniziativa di Gioi
L’iniziativa rientra negli appuntamenti previsti dal POC, con capofila San Giovanni a Piro e di cui fa parte Gioi, ed è stata organizzata con la collaborazione della Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. La serata si è conclusa con il concerto di Rosanna Salati e Francesco Bianco che hanno creato una performance di musica elettronica apposta per questa occasione.
I commenti
“Abbiamo scelto dicembre perché è un mese particolare, il mese del rientro, del ritorno , è anche un momento in cui le famiglie si rincontrano. – sottolinea la sindaca Scarpa – Quest’opera è un’opera che porta a pensare, al nostro presente ma anche al nostro futuro, la volevamo ospitare all’interno del Convento di San Francesco perché è un luogo che crea quel dinamico contrasto tra un luogo antico e questa installazione che racconta il nostro presente e in qualche modo ci fa entrare in un mondo che è il nostro quotidiano ma sul quale riflettiamo poco”.
Presente alla manifestazione anche Don Gianni Citro, della Fondazione del Meeting del Mare C.R.E A. : “A Gioi accade un fatto molto interessante da un punto di vista culturale, creativo, perché in questo sito di storia, di spiritualità, arriva una istallazione super contemporanea, che tra l’altro sfida la contemporaneità a raccontare tutto quello che essa sperimenta e tutto il pericolo che essa rappresenta rispetto ai veicoli, ai mezzi della comunicazione.
L’obiettivo
“Vainglory” è un tentativo di riportare alla nostra attenzione quello che sta succedendo nella misura in cui l’esistenza nella sua concretezza si riduce alla visibilità che essa ha attraversato i social e gli smartphone, è una installazione potente, e in questo sito di spiritualità acquista un potere ancora più acuto e profondo”.
L’installazione dà l’avvio a theVices, una riflessione dell’artista sui 7 vizi capitali digitali; una mise en scène che porta all’estremo quell’insopprimibile e ossessiva necessità di esprimersi, tratto distintivo del nostro tempo. L’opera, composta da 130 smartphone, intende rappresentare in chiave simbolica e visiva il fenomeno della massificazione dei contenuti digitali nella società contemporanea.

